Che fine hanno fatto i diamanti russi?
Molto si dice sull’onda dei fatti ma poi, spesso, ci si perde per strada e si passa ad altro.
Questo vale anche per argomenti tragici come la guerra in Ucraina.
Tra le molte cose dette e fatte in proposito c’erano anche le severe sanzioni contro i diamanti russi per bloccarne l’export.
Tuttavia i diamanti russi continuano ad arrivare sulle principali piazze mondiali, tutti lo sanno ma nessuno sa esattamente come.
Soprattutto nessuno sa quali siano i veri volumi e chi gestisca i pagamenti. Molte sono le speculazioni ma pochi sono i fatti verificabili.
I rumors
Secondo alcuni il gigante minerario russo Alrosa, già pesantemente sanzionato, ha creato una sussidiaria tramite un intermediario, per vendere minerale grezzo ai produttori.
Secondo altri il grezzo arriva in India con la triangolazione di Dubai ma la cosa pare essersi arenata per non meglio identificati “problemi bancari”.
I report però hanno verificato una costante e massiccia riduzione dei flussi di grezzo dalla Russia verso l’India.
Iniziata a febbraio 2022 ha avuto un ulteriore calo a fine 2022.
Questo forse per la sempre maggior riluttanza delle banche a fare affari con la Russia o forse per paura della pessima immagine se venissero scoperte.
Le strategie
Certo non aiuta il fatto che Alrosa non pubblichi più dati sulla produzione e sulle scorte.
In questo settore tuttavia è quasi impossibile tenere nascoste le informazioni a lungo!
Quindi, per capire cosa succede, forse basta mettere insieme in modo corretto le informazioni disponibili da più fonti.
Se è vero che alcuni produttori indiani comprano diamanti russi grezzi ad Anversa da fornitori privati e alcuni di questi hanno notato un calo nella qualità allora questo vuol dire che le pietre migliori sono “riservate” a pochi grandi produttori che operano con un contatto diretto e privilegiato con Alrosa.
Cina e India, visti i legami con la Russia sono poco sensibili alle vicende geopolitiche e i loro cittadini praticamente non considerano le sanzioni.
Le conseguenze
Questi contatti diretti creano l’impressione che ci sia una penuria di diamanti di qualità.
In realtà le pietre belle, africane, australiane o canadesi, non mancano!
Il fatto è che una fonte abituale per il nostro mercato adesso vende in oriente snobbando il mercato europeo e americano, al quale non avrebbe comunque accesso visto il rigido controllo sulle certificazioni di provenienza che applichiamo.
In sintesi anche se nessuno sa con sicurezza quanta merce arrivi dalla Russia è certo che ne arrivi, come è anche certo che la quasi totalità di queste pietre finisca in India e Cina.
Questo sta causando crescenti tensioni internazionali con gli Stati Uniti che potrebbero introdurre nuove sanzioni, giusto per gettare altra benzina inutile sul fuoco già fin troppo vivo dei prezzi nel mondo.
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Alla prossima,