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Prezzi dei diamanti: cosa è cambiato.

I prezzi dei diamanti hanno avuto, negli ultimi due anni, cali importanti, tuttavia per capire il quadro complessivo bisogna estendere il campo di analisi almeno fino al 2020.

Il Covid è stato lo spartiacque tra un “prima”, che conoscevamo abbastanza bene e che non ci sorprendeva troppo, e un “dopo” nel quale ci siamo scoperti molto vulnerabili.

Il mercato dei diamanti, bianchi in questo caso, ha avuto movimenti che non si vedevano dagli anni ’70 del secolo scorso con gli shock petroliferi e le crisi inflattive.

Analizzando le quotazioni da inizio 2020 fino a oggi notiamo alcuni trend importanti dei prezzi:

  • Un grosso rialzo fino a marzo 2022
  • Un naturale (e moderato) storno nei mesi successivi
  • Un calo marcato nel 2023 e 2024

Il tutto favorito dal cambio $/€ che è passato da oltre 1,11 a 1,03/1,04 di oggi.

I prezzi nell’area Euro

Come è noto, un’immagine vale più di tante parole: nel grafico che segue vi indico le variazioni di prezzo dei diamanti, divisi per classi di peso, tra il 2020 e oggi. È incluso il cambio $/€.

In blu è indicata la variazione complessiva, in verde gli aumenti della prima fase e in rosso i cali dell’ultimo biennio.

La cosa che salta all’occhio è che la concentrazione della ricchezza non è solo un’ipotesi ma una realtà.

Mentre le pietre tra il mezzo carato e il caratoabbondante” hanno perso circa il 25% del loro valore, quelle oltre i 2 ct. hanno avuto un incremento, che nella fascia oltre i 3 ct. ha superato il 20%.

Per trasparenza e precisione questa è la tabella con le variazioni esatte dai listini Rapaport tra gennaio 2020, marzo 2022 e gennaio 2025.

Variazione % quotazioni per classi di peso (€)

Ct2020-20222022-20252020-2025
0,30 – 0,394,05%-16,36%-13,39%
0,40 – 0,494,46%-16,83%-13,59%
0,50 – 0,695,44%-24,46%-20,92%
0,70 – 0,893,92%-23,42%-21,02%
0,90 – 0,997,11%-23,46%-18,69%
1,00 – 1,498,70%-26,68%-21,22%
1,50 – 1,9922,36%-18,86%-1,56%
2,00 – 2,9924,04%-14,05%6,01%
3,00 – 3,9921,18%-1,99%18,78%
4,00 – 4,9916,72%5,08%22,76%
5,00 – 5,9920,01%2,67%23,44%
10,00 – 10,9917,29%2,62%20,53%

La cosa importante da notare è che non sono cambiati i diamanti offerti, è cambiata la domanda.

Il grosso del mercato, che comprava pietre fino a 0,90 ct., e la famosa classe media che si spingeva fino al carato e mezzo, hanno dovuto fare i conti con l’inflazione.

Come sappiamo sono stati conti salati che hanno fatto ridurre la domanda di questa tipologia di pietre in modo drastico. Da qui il calo delle quotazioni.

D’altra parte chi è invece riuscito ad incrementare la propria ricchezza, o ne possedeva già una consolidata, ha fatto aumentare la domanda di pietre grandi che, essendo più rare, hanno un’offerta rigida.

Da qui la crescita rilevante delle quotazioni.

La situazione per chi usa i dollari

Infine la rivalutazione del dollaro ha favorito, per noi Europei, questi movimenti ma anche se guardiamo il grafico quotato in dollari, pur vedendo valori mediamente più bassi, avremo la stessa tendenza.

Il mercato americano ha sempre comprato pietre più appariscenti, quindi la classe “di svolta”, la prima ad aver incrementato il valore, è quella dei 3 ct. mentre per noi erano i 2 ct.

La musica tuttavia è la stessa: le pietre grandi hanno incrementato i prezzi, e in modo sostanziale.

Ecco i dati grezzi del grafico in dollari:

Variazione % quotazioni per classi di peso ($)

Ct2020-20222022-20252020-2025
0,30 – 0,393,70%-28,11%-24,60%
0,40 – 0,494,80%-27,09%-24,83%
0,50 – 0,695,86%-33,93%-30,40%
0,70 – 0,893,60%-31,48%-27,93%
0,90 – 0,997,43%-32,17%-27,52%
1,00 – 1,498,15%-35,58%-28,12%
1,50 – 1,9921,14%-27,57%-9,48%
2,00 – 2,9923,05%-22,19%-2,35%
3,00 – 3,9920,32%-11,23%10,38%
4,00 – 4,9916,68%-4,14%14,67%
5,00 – 5,9919,30%-6,62%15,53%
10,00 – 10,9915,57%-6,60%11,68%

Tuttavia c’è una tipologia di diamanti che non ha subito questo destino. Si tratta dei diamantiOversize”.

Sono le pietre di poco inferiori alla cifra tonda inferiore di ogni classe, come le 0,95 – 0,99 ct. rispetto alla classe 1,00 – 1,50 ct. o le 1.45 – 1.49 ct. rispetto alle classe 1,50 e 1,99 ct.

Se volete saperne di più su queste pietre leggete il mio articolo.

Brevemente vi rivelo che, anche se sono calate, hanno perso molto meno della media, in alcuni casi sono addirittura cresciute.

Se vi piacciono gli argomenti che tratto iscrivetevi alla mia newsletter: avere tempestivamente le giuste informazioni potrebbe esservi molto utile.

Alla prossima,

Paolo Genta

Prezzo

Rientro bollente

Negli anni ci siamo abituati ai classici “ritocchi di prezzo autunnali” dei listini che, insieme a quelli di gennaio, rendono molto più sgradevole il rientro dalle vacanze.

Oggi mi sembra che la musica sia cambiata, profondamente.

A parte il fatto che il prezzo dell’energia elettrica è iniziato a crescere in modo abnorme già un anno fa, quindi ben lontano dai venti di guerra, e che l’aumento del prezzo dei carburanti è solo parzialmente giustificato dalla rivalutazione del dollaro, cosa sta succedendo?

A metà luglio, nella mia newsletter, descrivevo la situazione come una tempesta perfetta, con una crisi di governo come ciliegina finale.

Era un’analisi limitata al mercato italiano che ora si deve estendere a tutto il mondo.

Perché se ragioniamo in termini strettamente locali rischiamo di avere una visione molto distorta dei fatti e del futuro.

Gli ingredienti del caos

La pandemia ha mostrato i piedi di argilla di alcuni giganti. A mio parere ha mostrato anche la vulnerabilità del sistema economico che abbiamo costruito.

Sono decenni che nazioni, decisamente benestanti, quando vogliono una risorsa si limitano a strapagarla per sottrarla al resto del mondo (Usa) oppure si comprano la nazione che la produce (Cina).

Con la ripresa produttiva dopo la fase più acuta dell’emergenza pandemica questo comportamento è diventato la norma.

Ci si è accorti che la corsa alla massima convenienza economica ha reso fragile la catena dei rifornimenti. Questo ha portato alla più semplice delle conseguenze: ci sono pochi prodotti, se li vuoi li paghi.

Che poi la scarsità di prodotti sia reale o meno è secondario, l’importante è cavalcare l’informazione più utile ai nostri scopi.

In un mondo dove se non trovi le ciliegie a Natale esci di testa questo è sufficiente per creare il caos.

Il discorso è molto complesso ed è differente per le varie nazioni ma, in estrema sintesi, il succo è quello.

A poco vale la considerazione che solo una piccola percentuale della popolazione ragioni così, lo vediamo tutti i giorni: l’informazione non è solo il petrolio del XXI secolo, ne è anche l’acqua e l’aria.

Se sai gestire le informazioni controlli tutto. Ecco perché è tanto facile manipolarci.

Soluzioni? Poche, ma ci sono.

Prima fra tutte riprendere la sana abitudine di agire solo dopo un’attenta valutazione: è certamente faticoso ma se accettiamo sempre tutte le novità senza reagire poi non possiamo lamentarci perché ci ritroviamo nei guai.

Non possiamo certo proclamare l’autarchia e isolarci dal mondo ma tra questo e subire passivamente tutto credo esista una sana via di mezzo.

Ma veniamo al mio settore: come ci si attendeva arrivano le prime conferme del rapporto Anglo American che vedeva in calo il prezzo di quasi tutte le materie prime ad esclusione del mercato dei diamanti visto in crescita.

Il primo pensiero che mi è venuto è stato: “bravi voi, estraete diamanti!

Poi mi sono ricordato che estraggono anche oro, platino, carbone, metalli, producono asfalto, cemento e fertilizzanti.

Quindi si può dire che abbiano un’ottima percezione del mercato.

L’impatto di questo calo dei prezzi sarà molto diverso nel mondo, esattamente come lo è l’impatto dell’inflazione, esattamente come lo sarà la dinamica futura dei tassi di interesse.

Sono argomenti che approfondirò nella mia newsletter, se vi interessa saperne di più iscrivetevi, avere le giuste informazioni potrebbe esservi molto utile.

Alla prossima,

Paolo Genta