Come promesso nel precedente articolo ecco la nuova frontiera della tracciabilità: l’algoritmo Blockchain.

Perché usarlo?

Per fugare i principali dubbi etici e qualitativi di chi compra un diamante.

Quando un cliente inizia a sentirsi a suo agio a volte emergono dubbi latenti ma importanti:

  • Non sono un esperto, come faccio a sapere se la pietra è autentica?
  • Continuo a vedere le immagini di “Blood diamond”, tutti i diamanti saranno estratti così?

Purtroppo in ogni attività umana c’è una componente di illegalità e violenza ed è tristemente inevitabile. Quello che invece è fattibile è rendere sempre più difficile la vita a chi non rispetta le regole fino a farne desistere il maggior numero possibile.

Come fugare questi dubbi?

Per riuscirci è stato istituito il Kimberley Process per stroncare il commercio dei diamanti di guerra e l’uso le certificazioni di istituti indipendenti per i diamanti tagliati ne assicura l’autenticità.

L’obbiettivo è garantire al cliente un acquisto etico e la certezza qualitativa dei beni.

Quale futuro?

Un altro passo in avanti lo si sta facendo grazie a Blockchain: è in fase avanzata di test la sua applicazione ad alcune pietre di elevato valore e ad alcune aziende che operano nel settore.

L’algoritmo certifica l’autenticità del “passaporto” della pietra che indica, oltre alle informazioni classiche del certificato, anche la provenienza del materiale grezzo, dove è stato tagliato e venduto.

Chi usa Blockchain?

De Beers lo sta sperimentando su un centinaio di pietre importanti e su 100 milioni di $ di minerale grezzo tramite la piattaforma “Tracr”.

Il Gemological Institute of America (GIA) ha un programma pilota per consegnare digitalmente i certificati con l’autenticazione Blockchain.

Sempre più taglierie richiedono la stessa certificazione sulla provenienza del grezzo fino alla consegna della pietra tagliata al cliente.

Funziona?

Questo nuovo sistema in realtà ha due facce: la sua applicazione alla parte industriale (miniere, taglierie, distribuzione) è un reale passo avanti nella tracciabilità e nella sicurezza etica degli scambi.

L’applicazione alla vendita finale è invece più un servizio a valore aggiunto legato al marketing. Di fatto rende solo più facile la verifica di informazioni già disponibili con gli attuali sistemi.

Si stanno creando piattaforme Blockchain per permettere, a chi lo desidera, di seguire l’intera vita della sua gemma.

Non sono ancora noti i costi per questa possibilità ma qualcosa mi dice che saranno rilevanti e usati per aumentare l’esclusività delle pietre più importanti.

Personalmente vedo con favore questa novità, a condizione che il vantaggio per il cliente sia proporzionato al costo, il vecchio adagio “costa più la salsa dell’arrosto” è un monito da non trascurare.

Paolo Genta