Diamanti russi

Diamanti russi 2.0

Lo scorso maggio avevo scritto un articolo sulla spinosa questione dei diamanti russi.

Dopo 4 mesi il mercato è cambiato molto ma non la situazione delle gemme russe.

Al solito l’occidente, bravissimo a strepitare, lo è meno ad agire, almeno fino a quando non viene toccato nel portafoglio.

Diamanti russi
La corona imperiale russa (Smolensk Diamonds company – photo by Shakko)

La situazione attuale

In teoria i diamanti russi sarebbero merce proibita ma, in realtà e con gli Stati uniti in testa, sono regolarmente venduti poiché gli Usa, anche se primi promotori delle sanzioni, non hanno mai chiarito le norme sanzionatorie.

Dopo aver inserito i diamanti russi nella “Specially Designated Nationals List” dell’OFAC (l’agenzia governativa Usa che si occupa di far rispettare le sanzioni contro quelli che ritiene i suoi “nemici”), poco o nulla si è mosso.

In Europa li abbiamo vietati, ma solo quelli tagliati sul nostro territorio.

Limitazione ridicola, visto che oltre il 90% dei diamanti mondiali è tagliato a Surat, in India, che delle sanzioni se ne interessa poco.

Le conseguenze sul mercato

Scarse, ma solo perché definirle nulle mi pareva brutto.

Cosa sono delle sanzioni che dovrebbero limitare il commercio di un bene se quel bene continua a essere commerciato senza problemi? Inutili? Ridicole?

Se vogliamo fare scelte morali allora dobbiamo accettare che queste avranno dei costi, e quei costi andranno pagati.

Un po’ come la telenovela dell’elettrificazione dei trasporti e dello stop ai motori a combustione interna dal 2035.

Giusto? Certamente ! Praticabile? Solo nel mondo dei sogni.

Intanto abbiamo consegnato il nostro futuro energetico in mano alla Cina (batterie, pannelli solari) e ci stiamo dando la zappa sui piedi con assurde limitazioni unilaterali ininfluenti in termini planetari.

Cosa accadrà

Fortunatamente i diamanti non provengono solo dalla Russia e, con un minimo di attenzione, se vogliamo li possiamo evitare.

In realtà non ho mai utilizzato merce russa, semplicemente perché o non corrispondeva al target della mia clientela o aveva un peggior rapporto qualità/prezzo rispetto ad altre fonti.

Dal 1 gennaio 2024 il Belgio vuole (o meglio, vorrebbe) introdurre un certificato di origine e un’analisi strumentale per escludere dal mercato i diamanti russi.

Tuttavia questa limitazione si applicherebbe solo alle pietre oltre il carato.

Ironico notare che la merce russa è mediamente inferiore al carato.

Il problema nascerà nei lotti: i pacchetti che, preparati per l’industria, sono composti da centinaia o migliaia di pietre che semplicemente non possono essere esaminate una per una.

Diamanti russi

Lo stesso problema era già sorto nel controllo dei diamanti sintetici nei lotti di diamanti naturali: una vera spina nel fianco!

Discutere di queste regole al G7, in un mercato già provato dalla crisi inflattiva, dalla crescita dei tassi e dalla concorrenza del sintetico (questo sarà l’argomento del prossimo articolo) porterà altra incertezza, non necessaria, e rischierà di affossare il mercato.

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Alla prossima,

Paolo Genta

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